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Castel Nuovo

Questo castello rappresenta uno dei simboli di Napoli. Fu chiamato "castello nuovo" dopo la sua costruzione per distinguerlo dalla più antica fortezza dell' Ovo e del Capuano. E' anche detto "Maschio Angioino" perchè fu fatto costruire da re Carlo I d'Angiò (1279-82) sotto la direzione dell'architetto francese Pietro de Chaules nel luogo dove alcuni Francescani fondarono la loro casa di Santa Maria ad palatium. L' Arco di Trionfo di questo castello è considerato il più bell'esempio rinascimentale a Napoli.

Il Palazzo Reale di Napoli

Il Palazzo Reale di Napoli venne costruito da Domenico Fontana nel 1602. Distrutto da un incendio nel 1837, esso fu restaurato da Gaetano Genovese (1841). Sul lato rivolto verso il mare, al primo piano, si può ammirare un bellissimo terrazzo che offre una spettacolare veduta sul golfo di Napoli. Inoltre, gran parte del primo piano è stata adibita a museo mentre il lato est accoglie la Biblioteca Nazionale.

Piazza Municipio

Piazza Municipio è la più grande piazza di Napoli, a due passi dalla stazione marittima che si oppone a Palazzo San Giacomo, sede dei Ministeri Borbonici, e a quella che, dal 1860, è sede dell'Amministrazione Locale. Dietro la piazza sorge la collina sulla quale si erige il Monastero Certosino di San Martino. Da piazza Municipio si diramano diverse strade, tra cui Via Medina, che conduce alla chiesa di Santa Chiara, di fronte ai prati sottostanti al Maschio Angioino. Spettacolare per la sua forma irregolare, per la varietà di edifici storici che la circondano, e per la vista sul mare e sulla collina. Al centro della piazza c'è una statua equestre di re Vittorio Emanuele II di Savoia.

Il Monastero di Santa Chiara

Semidistrutta durante la Seconda Guerra Mondiale,la chiesa di Santa Chiara è sicuramente tra le più care a tutti i napoletani. Benedetto Croce affermò, dopo la guerra stessa, che se la gente di Napoli avesse aperto il proprio cuore, vi avrebbe trovato due grandi ferite: la distruzione dell'Archivio di Stato di Napoli, bruciato dai tedeschi, e l'incendio di Santa Chiara quando, il 4 agosto 1943, le splendide decorazioni barocche in oro furono sciolte dal calore, le pietre tombali angioine si corrosero, gli affreschi andarono in fumo, i marmi di Tino da Camaino distrutti, tele e sculture frantumate e gli alti cedri del Libano, che facevano da tetto alla chiasa del XIV secolo, caddero al suolo. La restaurazione dello scheletro iniziale della chiesa, che conservava le tombe di alcuni degli esponenti delle più importanti dinastie napoletane come gli Angioini e i Borbone, l'hanno trasformata in una bella chiesa in stile gotico - ma molto simile a molte altre chiese sparse in tutta Europa. Quindi, non è più la chiesa dei napoletani. Per fortuna, i bellissimi chiostri in majoliche sono rimasti intatti. Un'opera unica al mondo, il Monastero di Santa Chiara è assolutamente tra a luoghi da visitare a Napoli: un inno alla gentilezza e alla grazia dell'arte. In una stanza del convento si trova il grande presepe costruito da Padre Gaudenzio dell'Aja,che è possibile visitare tutto l'anno.

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